Nel corso del tempo, si è diffusa l’abitudine di convivere con la paura di esprimersi e mostrarsi liberamente, influenzati dalla competizione con immagini fuorvianti proposte da modelli e stereotipi di bellezza spesso irrealistici. Nella nostra società è normale ammirare figure magrissime sulle passerelle delle sfilate di moda, corpi longilinei nelle pubblicità e sui social. Questo trend è spesso citato come una delle principali cause dei tanti casi di disagi e disturbi alimentari, di cui sono vittime soprattutto i più giovani.
La domanda che mi sorge spontanea, ogni volta che rifletto su questa situazione, è se davvero valga la pena sminuire l’importanza di un sano rapporto con il cibo, mettendo a rischio la propria salute, per perseguire una fugace celebrità acquisita grazie alla capacità di indossare le taglie risicate dei vestiti alla moda.
Le mie riflessioni sull’interpretazione del concetto di bellezza si sono ampliate durante l’esperienza vissuta nel mondo dello spettacolo. Mi ha sorpreso constatare quanto anche qui, come ormai in ogni angolo della nostra società, abbia attecchito l’insana consuetudine di clonare l’aspetto e le abitudini di personaggi che hanno avuto successo per attirare l’attenzione. Non si tratta di una semplice imitazione, ma del continuo annientamento della propria identità.
Anche il ricorso alla cosmetica e al make-up è sempre più orientato a trovare metodi e prodotti che nascondono le proprie unicità, valutate come difetti solo perché non incarnano i particolari dei personaggi innalzati a punti di riferimento dai social o dai media. Alla luce di tutto ciò, mi è sembrato logico agire per promuovere una nuova filosofia di bellezza che valorizzi l’autenticità e l’identità unica di ciascuno di noi.
Ho iniziato prendendo ad esempio le mie esperienze personali e professionali con i tanti individui di varie estrazioni sociali. Ho continuato intervistando quante più persone possibili e la tendenza del mio campione ha dimostrato la presenza di tantissimi tabù nei confronti della bellezza. Ammettere di sentirsi belli è la remora maggiore. In tutti, anche se a livelli differenti, ho riscontrato la paura di essere giudicati vanitosi. A seguire, un altro timore molto frequente è il sentirsi inadeguati perché lontani dagli standard estetici classici. Sul terzo gradino del podio ho trovato la preoccupazione che la propria bellezza venga messa in dubbio da persone invidiose che non avrebbero problemi a lanciare un attacco pubblico.
Credo che l’azione più importante da promuovere sia la diffusione di una nuova coscienza della bellezza. È fondamentale ricordare, specie alle nuove generazioni, l’importanza dell’unicità e della diversità. Far notare che assomigliare a figure già apprezzate può portare a una celebrità rapida, ma solo temporanea, mentre dimostrare la propria originalità può attrarre un reale apprezzamento duraturo. Ma, ancor prima di tutto questo, è basilare ribadire che solo apprezzandosi si sviluppa un’autostima forte che rafforza a tal punto la propria consapevolezza da rendere una logica conseguenza l’interesse degli altri.
Io e Giovanni Fabiano facciamo questo con il progetto ESSERE, ci impegniamo affinché ognuno possa sentirsi a suo agio esplorando, riconoscendo e valorizzando la propria unicità.
Scopri il piacere di piacerti e l’importanza di ESSERE.